Oggi le aziende crescono quando rispondono al cambiamento

Agile mindset e organizzazioni agili sono le fondamenta su cui possono essere gestite con successo sia la digital transformation sia l’introduzione di sistemi di intelligenza artificiale in azienda.

Il business dictionary definisce l’agilità (agility) proprio così:

“La capacità di un’azienda di cambiare rapidamente o adattarsi come risposta ai cambiamenti del mercato. Un alto livello di agilità operativa può aiutare un’azienda a reagire con successo all’emergere di nuovi concorrenti, allo sviluppo di nuove tecnologie rivoluzionarie, o a cambi improvvisi delle condizioni generali di mercato”.

In “Embracing Agile”, Rigby, Sutherland, Tackeuci segnalano tre punti in cui mindset e strategie agile non sono la soluzione migliore per le aziende:

1. il mercato che deve essere stabile e prevedibile;
2. il cliente che deve avere richieste chiare e avere bisogno di prodotti con caratteristiche stabili;
3. il lavoro che deve essere simile a quanto fatto prima con soluzioni chiare e condivise.

Nessuna di queste condizioni si avvera nel contesto in cui viviamo; anzi, questi tre punti, non potrebbero descrivere niente di più lontano da quanto stiamo vivendo oggi. Quella causata dalla pandemia è solo l’ultima e sicuramente la più impattante delle crisi che si sono susseguite dal 2009 a oggi. È ormai evidente che, da qualche anno, il contesto richiede organizzazioni che sappiano muoversi con agilità.

Un segnale di comprensione del contesto viene dal fatto che il 70% delle aziende americane, in questo momento, sta implementando un pilot agile. (McKinsey, A journey to agile, 5 sept 2020).

Queste tre leggi definiscono a loro volta i principi più specifici e permettono una valutazione dei processi. Principi e processi ci permettono di definire un quadro in cui diventa più chiaro cosa significhi muoversi con agilità.

Le organizzazioni agili stanno portando risultati?

Le ricerche sul mercato stanno dimostrando che le imprese che adottano un’organizzazione agile sono quelle che hanno reagito meglio alla crisi. Tutto questo non può essere una sorpresa visto che l’agility mindset è l’unico che consideri normale che le cose (ambiente, aspettative, tecnologie, obiettivi…) cambino in continuazione e che parta da questo presupposto per organizzare e riorganizzare lavoro, team e aziende in modo coerente e sostenibile.

In questo periodo è stato possibile misurare l’efficacia delle organizzazioni e dei modelli organizzativi a rispondere a contesti complessi e cambiamenti repentini. I risultati migliori nell’introduzione dell’AI si sono avuti nelle aziende dove questo è stato guidato da gruppi trasversali all’interno dell’azienda. Questo ha permesso di avere soluzioni cross-funzionali da cui tutti traevano giovamento facilitando il cambiamento culturale necessario per l’adozione dell’AI. Per le aziende agili i piccoli gruppi composti da membri delle varie funzioni sono la base dell’organizzazione e questo le rende l’ecosistema ideale per l’adozione delle nuove tecnologie e, più in generale innovare. Rimandando ancora una volta alle tre leggi che governano le imprese agili ci si rende facilmente conto che sono quelle necessarie per introdurre con successo l’intelligenza artificiale.

Ogni crisi è un cambiamento troppo grande perché il modello manageriale e i processi che abbiamo adottato in precedenza possano essere una risposta adeguata. In passato abbiamo aspettato che la crisi passasse e il modello organizzativo adottato fino a poco prima ritornasse a funzionare. La digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e uno stato di crisi permanente ci hanno trasportato in un mondo iperveloce. L’innovazione dei modelli manageriali e l’evoluzione del nostro modo di lavorare sono la risposta obbligatoria a questa sfida, che abbiamo bisogno di cogliere anche adottando un agility mindset.