Psychological safety: l’ingrediente alla base delle organizzazioni sostenibili

23 MAR 2023 Psychological safety: l’ingrediente alla base delle organizzazioni sostenibili

Pubblicato da Sergio Zanfrini

Perchè oggi si parla di psychological safety?

È necessaria una riflessione sull’ambiente di lavoro di oggi: I wants & needs delle persone sono cambiati, le priorità sono cambiate: non è più la stabilità o l’impiego sicuro top of the list, ma la ricerca di un’azienda e un ambiente di lavoro dove si possa avere un impatto sociale, lavorare perseguendo una passione, uno scopo di vita e, possibilmente, “fare la differenza” senza dover posticipare la realizzazione del sogno alla pensione.

La priorità è quindi quella di trovare un impiego in un ambiente di lavoro che possa permettere di essere “chi sono”, con il mio scopo di vita, con la mia missione, e la mia passione.

Ovviamente le aziende intelligenti di oggi, non si limitano a pagare stipendi più attraenti, ma offrono ai loro dipendenti opportunità cosicché possano avere un impatto significativo.

Creare un ambiente del genere significa entrare in uno spazio personale e per poter fare questo è necessario creare un ambiente sicuro, dove tutti possono condividere storie personali, esperienze, successi e fallimenti senza rischiare di sentirsi giudicati.

Creare quindi un ambiente di lavoro dove la psychological safety sia alla base della cultura e del clima aziendale.

 

Cosa significa Psychological Safety e qual è la sua importanza?

La definizione di psychological safety è un concetto coniato dalla dottoressa Amy Edmondson, docente Novartis di Leadership e Management presso la Harvard Business School.

Edmondson definisce la sicurezza psicologica come “la convinzione di non correre rischi o di non avere paura di essere giudicati o umiliati per esprimere e condividere idee, dubbi, successi, e fallimenti; il sentirsi sicuri in un contesto di squadra nella relazione interpersonale”.

Questo concetto è reale quando i membri di un team e i colleghi hanno rispetto reciproco e sentono, non solo, di potersi  esprimere, ma anche l’obbligo di doverlo fare. Un ambiente quindi dove la “franchezza” è un’aspettativa più che un’opzione o una scelta.

 

Psychological safety e high-performing teams

I membri di un team “psicologicamente sicuro” hanno fiducia reciproca, fanno sentire la loro voce senza timore di fare errori o fallire ed essere etichettati per questo.

Secondo la dottoressa Edmondson c’è una stretta correlazione fra psychological safety e gli high-performing teams.

Nelle organizzazioni di oggi la psychological safety è un esigenza del/della dipendente (che andrà a cercare altrove qualora non la trovasse) ed è uno degli attributi essenziali di un’organizzazione che promuove e alimenta il talento, l’empowerment, la creatività e l’innovazione.

Nel Progetto Aristotele, Google ha analizzato quali fossero i principali fattori di successo degli high-performing team, credendo che la ragione principale fosse la varietà e la complementarità della competenze, per poi scoprire successivamente che in realtà i fattori che distinguevano gli high-performing teams erano tratti distintivi human centric dove la psychological safety emergeva costantemente al primo posto della lista.

 

Quale ruolo ha la leadership nello sviluppo di un ambiente lavorativo psychologically safe?

La maggior parte di noi ha sperimentato uno stile di leadership autocratica almeno una volta, dove la paura di sbagliare e/o di esprimersi ha frenato molte volte idee, opinioni, suggerimenti o soluzioni.

Molte ricerche di neuroscienza hanno dimostrato che lavorare in un ambiente dove la “paura di“ sussiste, consuma delle risorse fisiologiche impedendo al cervello di elaborare nuove informazioni e impedendo il pensiero analitico, la creatività e il problem solving. Al contrario invece, in un ambiente di lavoro dove si percepisce la psychological safety, si rimane propensi a sperimentare nuovi percorsi e aperti a imparare nuovi approcci e ad avere nuovi punti di vista. Tutti aspetti che non possono che favorire e promuovere l’eccellenza.

I leaders che capiscono questo capiscono che oggi la psychological safety è un must have che impatta direttamente la performance e il risultato del business.

Ci sono molti casi documentati dove fallimenti di operazioni, di progetti aziendali, sono dovuti al fatto che persone che avrebbero potuto evitare il disastro non si sono sentite di parlare perché troppo low down nell’organigramma (gerarchia aziendale). Quando invece in un ambiente di lavoro l’individuo sa che lo scambio di idee, le opinioni, il dibattito, sono apprezzati, ecco che si creano una motivazione, impegno e risultati che spesso vanno oltre le aspettative della leadership.

Ricordiamo inoltre l’importanza e il rilievo che diamo alla DEI&B (Diversity, Equity, Inclusion & Belonging) che non può esistere senza psychological safety. Non possiamo che concludere affermando quanto la psychological safety sia diventata una fondamentale, imprescindibile responsabilità della leadership di oggi.

 

5 ragioni per creare un ambiente di lavoro psychologically safe

La psychological safety è:

  1. Un antidoto al silenzio: il silenzio è una minaccia, è un chiudere sotto chiave nuove idee che non vedranno mai la luce
  2. Precursore della curiosità e quindi dell’apprendimento: la sete di conoscenza porta nuove prospettive
  3. La voce della performance: alza gli obiettivi a livello individuale e di team
  4. Promotore dell’engagement: insieme alla fiducia promuovono e sostengono l’engagement.
  5. L’ingrediente fondamentale per l’extra mile (eccellenza): favorisce una comunicazione più aperta migliorando la collaborazione e le sinergie collaborative.

Antonella Lo Re

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